SERVIVA UNA PROVA DI CARATTERE, È ARRIVATA. PUNTUALE.

Le conseguenze del pareggio di domenica scorsa a Bressanone facevano un po’ da macchiolina sul vestito della festa: impercettibile, ma fastidiosa.
Fastidioso era presentarsi al Briamasco per l’ultima di andata senza Ferrarese e Lucena per squalifica e lo stesso mister Manfioletti inibito. Fastidioso era osservare come i più avessero prestato maggiore attenzione a quel piccolo neo invece che alla marcia trionfale con cui il Trento domina il campionato di Eccellenza.
Il fastidio viene colto in pieno dall’Alense che si presenta nel capoluogo con tre obiettivi, comprensibili e concreti: bissare l’exploit del Brixen, sollevarsi dalla penultima posizione in classifica e dimostrare di essere tutt’altra squadra rispetto a quella che aveva subito un pesante 7-1 dai gialloblù nei quarti di Coppa Italia.
Per fare questo Gelmetti schiera i propri uomini con un accorto 4-4-1-1 nel quale Loyola fa il pendolo tra il centrocampo e la trequarti a seconda della fase di gioco. Negli aquilotti è Caliari a sedere in cabina di regia con Conci a completare il tridente pesante con Brusco e Gherardi.
Le prima fasi di gioco vedono il Trento condurre le danze e tentare di scardinare il dispositivo difensivo ospite con gli inserimenti dalle retrovie che vedono protagonista Appiah già al 3’: destro da posizione favorevole per il centrocampista gialloblù e palla che termina sulla parte esterna della rete lagarina.
Le conclusioni di Brusco al 14’, rasoterra in equilibrio precario dal dischetto e palla a lato, e di Boldini su punizione dal limite al 18’ con Gasparini che blocca in presa bassa, sono l’attesa premessa al vantaggio della capolista che arriva in maniera rocambolesca al 20’ quando Debiasi, in un goffo tentativo di rinvio, lascia rimbalzare la palla sul braccio tenuto lontano dal corpo.
Gherardi si incarica di calciare il rigore e mette palla nell’angolino basso alla sinistra del portiere biancoceleste.
L’impressione che il Trento possa dilagare viene smentita due minuti dopo da Canali lesto ad anticipare tutti sul primo palo e a mettere nell’angolino opposto la palla che Colpo calcia a rientrare dalla bandierina.
Alla mezzora Brusco trova il corridoio giusto per correre palla al piede verso la porta lagarina, ma il suo rasoterra non è abbastanza angolato e Gasparini blocca in presa. Passano appena tre minuti ed è Gherardi a tentare la conclusione spettacolare con una sforbiciata che si spegne a lato.
Il primo tempo si chiude col palo colpito da Di Fusco su calcio di punizione dal limite a portiere battuto e l’espulsione a carico di Cascone in pieno recupero.
Gattamelata per Caliari e 4-2-3 sono le soluzioni adottate dal Trento per affrontare la seconda parte della gara nella quale i gialloblù non danno affatto l’impressione di essere in inferiorità numerica visto che già al 6’ Conci avrebbe l’occasione per riportare i compagni in vantaggio, ma il tiro dal limite dopo una galoppata sulla fascia sinistra termina oltre il secondo palo.
Ci pensa allora Brusco a rimettere la gara sul sentiero giusto. È il 10’ quando il classe ’97 aquilotto, ex di turno, supera Raffaelli lungo la fascia destra e mette un cross teso al limite dell’area piccola dove Gherardi trova il tempo per infilarsi tra i due centrali avversari e superare Gasparini con un implacabile colpo di testa.
L’Alense, che si era vista dalle parti di Demetz solo in occasione del pareggio, mostra tutte le sue difficoltà in fase di impostazione, arrivando ad impegnare capitan Casagrande e compagni solo al 36’ col sinistro dal limite di Colpo che il portiere gialloblù blocca in presa bassa.
È un fuoco di paglia, perché Debiasi raddoppia il regalo della prima frazione e serve il proprio portiere con un passaggio all’indietro troppo corto per non scatenare l’istinto famelico di Conci che annusa la preda, si fionda sulla sfera, tocca la palla quel tanto che basta per superare Gasparini in uscita ed arrivare con la stessa in porta per il 3-1 definitivo.
Le occasioni allo scadere capitate a Canali, tiro al volo su cross di Scudiero e palla di poco fuori, e a Bocanegra, conclusione da 40 metri bloccata da Demetz in due tempi, nulla tolgono e nulla aggiungono al valore di una gara che il Trento ha interpretato in maniera forse un po’ troppo contratta nel primo tempo «mettendo le giuste intensità e mentalità nella seconda frazione – afferma Franco Nadalini, tecnico in seconda dei gialloblù – quando ci siamo liberati dalle scorie di domenica scorsa ed abbiamo espresso la nostra forza di volontà seppur in 10 contro 11. Sabato abbiamo la finale provinciale di Coppa Italia – conclude lo stesso Nadalini – e teniamo tantissimo a farla nostra per la terza volta consecutiva per poi dare un’ulteriore soddisfazione alla società con la finale regionale. Ce lo meritiamo, tutti, per quanto stiamo facendo dal 17 luglio».

Il tabellino di Trento 3 – Alense 1
Reti: Gherardi (T) 21’ p.t. su rig., Canali (A) 23’ p.t., Gherardi (T) 10’ s.t., Conci (T) 39’ s.t.
Trento (4-3-3): Demetz; Acka, Casagrande, Cascone, Di Fusco; Appiah, Caliari (1’ s.t. Gattamelata), Boldini; Brusco, Gherardi (44’ s.t. Rizzon), Conci (47’ s.t. Bentivoglio). All. Caliari (Manfioletti squalificato)
A disposizione: Scali, Bianchi, Ferraglia, Menegot.
Alense (4-4-1-1): Gasparini; Scudiero, Colpo, Debiasi, Raffaelli; Rella (25’ s.t. Pontillo), Mutinelli, Deimichei, Bocanegra; Loyola; Canali. All. Gelmetti
A disposizione: Ingrosso, Andreis, Gatti, Hadj, Federici, Bazzanella.
Arbitro: Davide Di Muro di Bolzano (assistenti Rida Rouchdi di Bolzano e Dario Merante di Merano)
Espulso: Cascone (T) 46’ p.t.
Ammoniti: Cascone (T) 25’ p.t., Di Fusco (T) 35’ s.t.
Note: Campo in buone condizioni, spettatori 300 circa. Prima della gara è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime della sciagura aerea che ha colpito la squadra brasiliana della Chapecoense.
Ph. Studio Elite

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