GIALLOBLÙ PER LA CONFERMA, SETTORE GIOVANILE AI NASTRI DI PARTENZA
La trasferta a Termeno è stata tutt’altro che una passeggiata. I tre punti, il carattere mostrato e la disponibilità di tutti gli elementi a disposizione, sono i capisaldi da cui Stefano Manfioletti è partito nella preparazione della prima di campionato tra le mura amiche del Briamasco.
Calcio d’inizio alle 15:30 per Ferrarese e compagnia che dovranno fare a meno dello squalificato Casagrande (un turno di stop comminato dal Giudice Sportivo per il difensore gialloblù) nella sfida contro il Comano Terme Fiavè sulla cui panchina siede Luca Celia, centrocampista in forza al Trento appena due stagioni or sono e lo scorso anno all’esordio in panchina con l’Aldeno.
I gialloneri sono reduci dal pareggio interno con la Weinstrasse Sud, prossimo avversario del Trento domenica 18. Uno 0-0 ricco di recriminazioni per i giudicariesi ancora privi del talentuoso Donati, fermo ai box per i postumi di una squalificata ereditata dalla scorsa stagione che il Comano ha concluso in quint’ultima posizione al termine di un percorso costellato da alti e bassi nonostante un buon inizio.
La gara della Prima Squadra, in occasione della quale abbonati e soci possono ritirare le nuovissime tessere alle casse, farà da gran finale al weekend gialloblù che inizia nel pomeriggio odierno con la seconda di campionato della Juniores guidata da Max Caliari, vittoriosa all’esordio con un convincente 5-1 in trasferta e impegnata oggi alle 17 al Trentinello contro Calciochiese.
Domattina è la volta dei gironi di qualificazione Elite che si aprono con i Giovanissimi di Capone e gli Allievi di Mulinari che alle 10:30 affronteranno rispettivamente il Calisio al Trentinello e il Fiemme a Cavalese.
Le prime gare delle giovani rappresentative aquilotte sono un motivo più che valido per chiedere a Loris Bodo, Responsabile del Settore Giovanile del Trento, di tracciare un primo bilancio dopo una stagione completa di attività sotto la sua gestione.
«Siamo partiti dall’individuazione dei problemi, legati in particolare alla gestione degli orari ed alle (poche) strutture disponibili. Sotto il profilo tecnico abbiamo riscontrato un livello non competitivo con le altre regioni italiane dovuto essenzialmente alla mancanza di mentalità sportiva, e calcistica in particolare, che riscontriamo nella poca predisposizione a mantenere l’impegno preso ad inizio stagione. È una questione di cultura del rispetto e le nostre scelte stanno sempre più andando verso chi condivide questa cultura.»
Quali sono gli obiettivi delle categorie agonistiche?
«Puntiamo innanzitutto alla crescita di quei ragazzi che dimostrano di avere potenzialità non solo sotto il profilo tecnico, ma soprattutto sul piano di quella mentalità di cui parlavo poc’anzi. Abbiamo bisogno di giocare campionati sempre più competitivi, a cominciare dai gironi di qualificazione che cominciano domani, e poi da quelli unici che affronteremo nella stragrande maggioranza dei casi con ragazzi di età inferiore al limite massimo della categoria per preparare adeguatamente i nostri giovani a impegni sempre più complessi.»
A stretto giro iniziano anche gli allenamenti della scuola calcio. Come è organizzata l’attività quest’anno?
«Siamo in attesa di conferma dagli uffici romani della FIGC del titolo di Scuola Calcio Elite, un riconoscimento di cui siamo stati gli unici a poterci fregiare a livello regionale nella scorsa stagione. Cento piccoli atleti divisi, per ora, ovvero a scuole non ancora cominciate, tra tre squadre Esordienti, tre di Pulcini, una di Piccoli Amici e una di Primi Calci. Tutti attentamente seguiti da tecnici in possesso o di patentino federale o di Laurea in Scienze Motorie o addirittura di entrambi. Il rapporto è di un tecnico ogni 8 bambini proprio per garantire la massima meticolosità.»
In base alla tua esperienza quanti anni sono necessari per rivedere un settore giovanile del livello che meritano una città ed una società che si chiamano Trento?
«Considerato quanto abbiamo fatto nell’anno appena trascorso ce ne vogliono ancora quattro, tenendo presente che stiamo ancora sistemando i disastri delle gestioni, o non gestioni, antecedenti l’ingresso della nuova proprietà. I programmi della società, condivisi col sottoscritto e coi miei preziosi collaboratori, sono orientati ad avere tra due anni categorie per annata in grado di competere a livello extra regionale con le migliori realtà.»